lunedì 11 novembre 2024

Attraversando la rotta geopolitica del Mar Caspio


 

© Foto: Pubblico dominio

di Lorenzo Maria Pacini

13 luglio 2024

La Russia funge da ago della bilancia per il controllo militare della regione e questo è essenziale per mantenere un equilibrio tra le potenze presenti e quelle più lontane.

Lo sviluppo di nuove reti commerciali e strategiche trova un importante snodo nel Mar Caspio. Stiamo parlando del lago più grande del mondo, la cui posizione altamente strategica tra Iran, Kazakistan, Turkmenistan, Azerbaigian e Russia, con i suoi 371.000 chilometri quadrati e un ecosistema del tutto unico, molto diversificato in biodiversità e una riserva naturale di inestimabile valore per la cooperazione economica e politica tra i paesi confinanti.

Risorse naturali e sicurezza energetica

Il panorama geopolitico della regione del Mar Caspio è intricato, con interazioni significative tra i cinque stati litorali. Ogni paese svolge un ruolo cruciale nel plasmare le dinamiche di questo mare interno ricco di risorse. Nel 2018 è stato firmato un accordo per demarcare legalmente i confini marittimi e condividere la gestione delle risorse naturali, in un'ottica di cooperazione pacifica. Molto importante è il ruolo dell'Iran, che ne ha fatto un punto di forza per il Corridoio di trasporto Nord-Sud con la Russia, un vero e proprio nuovo canale energetico e commerciale tra i due paesi. Altrettanto importante è la gestione del Kazakistan, che ha fatto del Mar Caspio uno dei suoi punti di forza nella gestione economica e nelle relazioni internazionali, soprattutto per la lavorazione e il commercio degli idrocarburi, tanto da aver rilanciato il settore energetico al punto da renderlo ancora una volta il motore trainante dell'economia nazionale. I fondali sono ricchi di giacimenti offshore di gas e petrolio. La Russia compete con il Kazakistan per una fascia d'acqua nord-sud, con una divisione consensuale che, di fatto, rende i due paesi leader del Caspio.

La regione vanta anche importanti risorse non combustibili, tra cui energia idroelettrica, metalli preziosi come oro e argento e minerali come ferro, zinco, rame, uranio e bauxite. Non da ultimo, il 90% della produzione mondiale di caviale si trova nel Mar Caspio. Grandi oleodotti, come l'oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan e l'oleodotto Kazakistan-Cina, sono fondamentali per il trasporto di queste risorse in Europa e Asia, sottolineando l'importanza strategica della regione nel contesto internazionale. Ulteriori potenziali inutilizzati possono essere trovati nel turismo e nella pesca: città costiere come Baku in Azerbaigian e Bandar Anzali in Iran stanno emergendo come popolari destinazioni turistiche, offrendo splendide spiagge, siti storici e culture vivaci. Lo sviluppo di questi settori diversificherebbe l'economia locale, riducendo la sua dipendenza dalle esportazioni di energia e promuovendo una crescita sostenibile.

In questo senso, la cooperazione regionale segue le rotte del Caspian Economic Forum, inaugurato in seguito all'adozione di un accordo geografico che ha reso il Caspio non un lago, come potrebbe essere tecnicamente definito, ma un mare, volgendo così a suo favore il diritto internazionale a tutti i livelli (politico, strategico ed economico).

I nuovi corridoi

La svolta fondamentale è stata l'adozione di una strategia condivisa in materia economica da parte dei paesi costieri. Russia e Iran sono i due attori principali delle rotte commerciali. A fine 2022, Mosca e Teheran hanno annunciato l'avvio di nuovi scambi, con 12 milioni di tonnellate di merci dalle navi alla ferrovia in Iran, bypassando così le rotte tradizionali attraverso il Mar Nero, ma anche facilitando i flussi di capitali e merci dal Mediterraneo e dal Mar Rosso verso est.

I progetti sono stati avviati con la promulgazione di nuove leggi sulla navigazione e il trasporto marittimo, facilitando il passaggio delle navi commerciali estere, così da riabilitare il canale Volga-Don per il quale la Russia ha stanziato 1 miliardo di dollari, potenziando così i trasporti verso il Mar d'Azov, il Don, il Volga e il collegamento con il porto di Astrakhan. L'Iran ha anche investito in porti e compagnie di navigazione russe: dieci anni fa, la Islamic Republic of Iran Shipping Company ha acquisito una quota del 53% nella Solyanka di Astrakhan. L'investimento, per un totale di 10 milioni di dollari e finanziato in parte da prestiti delle banche russe, ha incluso l'acquisto di una nave portacontainer da 270 posti e l'ammodernamento delle banchine e delle strade interne. Da notare che l'Iran ha anche aperto un consolato ad Astrakhan, con filiali della Mir Business Bank già presenti a Mosca e Kazan.

Per quanto riguarda la rotta terrestre tra Iran e Russia, passa attraverso Azerbaigian e Daghestan. Lo sviluppo del trasporto ferroviario è una priorità economica e infrastrutturale fondamentale per i paesi della regione, poiché aumenta il volume di transito delle merci e accelera i trasporti. Attualmente, la rotta Astara-Baku-Daghestan è il principale corridoio di transito tra Iran e Russia. Per il resto, mancano reti ferroviarie, per cui Russia, Iran e anche l'India sono interessate ad aggiornare le linee e hanno già finanziato un progetto di ammodernamento quadriennale per le rotte tra i porti e le capitali.

Il ruolo della Cina

Di recente, anche la Cina ha espresso interesse per la crescita delle partnership del Mar Caspio. La geografia economica, definita come l'uso di strumenti economici per difendere gli interessi nazionali e raggiungere risultati geopolitici vantaggiosi, svolge un ruolo centrale nell'emergere di un mondo multipolare. In questo processo di trasformazione, i paesi del Mar Caspio, insieme a Cina e India, svolgeranno un ruolo significativo.

La Cina sta promuovendo un'iniziativa per integrarsi in un quadro economico più ampio che tocca la Via della Seta, che rimane la più grande rotta commerciale in Asia. La Belt and Road Initiative, che collega Europa, Africa e Asia, passa attraverso il Mar Caspio e interessa tutti i paesi della regione. L'India, da parte sua, vuole sfruttare il Corridoio di trasporto Nord-Sud per rafforzare le rotte che collegano il Caspio all'Oceano Indiano, rivitalizzando una collaborazione territoriale già storicamente presente tra le diverse culture ed etnie presenti.

La geoeconomia sfrutta strumenti quali le rotte di trasporto terrestri e marittime, i mercati limitrofi e la prossimità politica e geografica per ottenere guadagni relativi in ​​ambito economico, di sicurezza, politico e internazionale, in contrasto con l'economia liberale, che vede il commercio come un mezzo per massimizzare i guadagni economici.

Attraverso investimenti strategici in infrastrutture, energia e corridoi di trasporto, si prevede che la regione del Mar Caspio diventi un importante polo economico in grado di suggellare la cooperazione dell'Asia centrale e promuovere relazioni diplomatiche e strategiche tra i paesi confinanti. In questo senso, il Mar Caspio diventa cruciale per garantire un equilibrio per l'India, che sperimenta ancora una forte influenza occidentale, e per il Kazakistan, un paese in rapida crescita che è oggetto di interesse strategico da parte degli Stati Uniti d'America e di altri stati europei.

La Russia funge da ago della bilancia per il controllo militare della regione e questo è essenziale per mantenere un equilibrio tra le potenze presenti e quelle più lontane; a ciò si aggiunge il ruolo proattivo dell'Iran nel migliorare la connettività, e l'integrazione di Cina e India in questi quadri economici potrebbe amplificare il potenziale geoeconomico della regione, trasformando il Mar Caspio in un dinamico corridoio internazionale per il commercio e gli investimenti.

Fonte:

https://strategic-culture.su/news/2024/07/13/crossing-the-caspian-sea-geopolitical-route/

Traduzione di René-Henri Manusardi



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